giovedì 14 giugno 2012

Il blog chiude


Dopo due anni di intensa attività il Blog del Rugby Livorno chiude...Ringrazio tutti gli amici ed i veri appassionati per la loro puntuale collaborazione fatta di articoli e foto davvero apprezzabili.Abbiamo tutti insieme, senza scopo di lucro e mossi solamente dalla grande passione per questo sport in cui i nostri figli muovono i primi passi, portato in giro il nome del Rugby Livorno, facendolo conoscere sotto tutti gli aspetti, soprattutto per il grande vivaio e la competenza di alcuni tecnici. Ringrazio l'ex Presidente Sergio Tobia per il continuo sostegno e per essersi appassionato alla pazza idea che appunto 2 anni fa mi prese nell'allestire questo bellissimo spazio per dare visibilità ai nostri ragazzi.  Ringrazio anche a nome di quanti hanno collaborato al progetto blog, tutti quelli che hanno seguito le vicende della "più antica palla ovale labronica" con vivo interesse.Peccato che negli ultimi tempi la collaborazione non è stata più fattiva. Ho dovuto troppo spesso sollecitare i vari dirigenti delle Under per farmi mandare articoli e fotografie dei ragazzi, come se fosse un lavoro da cui trarne grandi profitti, ma è sempre stato "a gratis" e con grande dispendio di energie e tempo. E tutto questo solo per dare ai ragazzi del Livorno Rugby lo spazio che si meritavano e che si aspettavano da un blog. Ma una sola persona non può fare il lavoro per tutti, per cui, a malincuore ma anche con un certo sollievo, cedo il passo a chi ne sarà più capace.

Manfredi Adamo

Serie A: 10, 100, 1000 Livorno




Nell'anno che ha visto la fine degli Aironi e il titolo italiano tornare a Calvisano dopo tre stagioni di ricostruzione, arriva dal fondo della classifica di Serie A la lezione da prendere e riporre nei cassetti della memoria per farne tesoro. 
Già perché proprio quando i gialloneri conquistavano il terzo scudetto della loro storia e il Paese li celebrava, giustamente, come nuovi padroni del rugby italiano, qualcuno, lontano dai riflettori, era costretto a fare il bilancio di una stagione sportiva disastrosa. Tra i tanti aspetti che mi hanno infastidito in questo finale di stagione, forse proprio il tentativo di far passare il messaggio che Brescia è l'isola felice da prendere ad esempio, è quello che mi ha urtato maggiormente. No, ragazzi, non ci siamo. Non esiste prendere come modello un club importante che per problemi economici abbandona l'Eccellenza per ripartire dalla A2. 
L'esempio da seguire sono le società come Livorno e Grande Milano: club che di fronte alla crisi non si sono tirate indietro e, tagliando i budget e puntando sui giovani prodotti dei propri vivai, hanno accettato una stagione fatta di umiliazioni e sonore sconfitte  "solo" per onorare il campo e la categoria che si sono guadagnate lottando su di esso. E allora, se mi permettete, questo mio piccolo e personalissimo spazio di modesta visibilità lo dedico a loro, perche è proprio a loro che dovrebbe andare l'ovazione del movimento italiano. 
Non me ne vogliano i giocatori del Calvisano, meritevoli degli applausi degli oltre tremila appassionati accorsi al San Michele per celebrarne le gesta, e non me ne voglia Paul Griffen. Lui è esempio di attaccamento alla maglia da insegnare alla prossima generazione di rugbisti, ma come a suo tempo celebrammo il coraggio dimostrato dalla Mantovani Lazio nell'investire pesantemente (e in contro tendenza) sul proprio settore giovanile, oggi non si può non tributare il giusto riconoscimento a chi, pur consapevole di andare incontro a una stagione costellata di sconfitte, ha avuto il coraggio e la forza di difendere con i denti uno status attribuitogli da anni di partite e campionati, senza ricorrere a soluzioni di comodo. 
Grazie, quindi, a Livorno e Grande Milano, che nonostante la retrocessione hanno regalato all'Italia ovale una bella lezione di etica sportiva e, più in generale, di vita. Vincere nello sport è senza dubbio la gioia più bella ma è nei momenti di difficoltà che si misurano le qualità di un movimento e non è certamente scappando nei periodi più bui che se ne da l'esempio. 
Calvisano, ai tempi, aveva una squadra in A2 (non in serie  C...): scegliere di far giocare quel gruppo nell'allora neonata Eccellenza, accettando  probabilmente una bruciante retrocessione, sarebbe stata la soluzione di grande umiltà che i bresciani avrebbero potuto dare al nostro rugby. Celebrarli oggi è un dovere, ma limitando l'analisi a quanto fatto sul campo in questa stagione, senza cercare di renderne epica una storia che, purtroppo, nei fatti non lo è. In un momento in cui si osanna chi si è permesso il lusso di abbandonare una categoria per ripartire due piani più sotto, insomma, chi ha il coraggio di affrontare le difficoltà quotidiane di una stagione logorante nel fisico e, soprattutto, nell'anima, deve essere innalzato a esempio da seguire e ricevere l'affetto e il ringraziamento di tutto lo Stivale. 

di Francesco Costantino (LA META del 29/05/12) 

Resoconto del Torneo "Bernini" 2012

Il modo più semplice e genuino per onorare la memoria di un rugbista autentico. Il modo migliore per dimostrare che un rugbista non muore mai: al massimo passa la palla... La terza edizione del Memorial Alessandro Bernini, il giocatore biancoverde deceduto a neppure 25 anni di età nell'agosto del 2009, si è concluso, dopo le premiazioni, con un gesto significativo, fortemente voluto da tutti i ragazzi che hanno partecipato al torneo. I giovani rugbisti presenti, provenienti da tutta Italia, si sono abbracciati l'un l'altro a metà campo, formando un grande cerchio. E lì è partito spontaneo il grido "Per Alessandro hip hip urrà". Sul piano agonistico, la manifestazione ha impegnato dieci squadre: sei under 16 (nati nel 1996 e nel 1997) e quattro under 20 (nati 1993, '94 e '95). Il '3° Memorial Alessandro Bernini', valido anche quale '9° Trofeo Città di Livorno' si è svolto al campo labronico 'Carlo Montano' sabato 9 e domenica 10 giugno. La manifestazione è stata perfettamente organizzata dal Livorno Rugby. Per rendere più interessante il torneo ed evitare disparità di carattere tecnico, gli organizzatori hanno deciso di far disputare, nella prima fase, un girone all'italiana: tutte le formazioni si sono affrontate l'un l'altra. Al termine, le prime due di ciascuna categoria hanno dato vita alle finali, la terza e la quarta alla finale per il terzo posto e - limitatamente alla categoria under 16 - la quinta e la sesta hanno disputato la finale per evitare l'ultima piazza. Vivaci, interessanti ed all'insegna del fair play tutte le partite. Nell'arco della manifestazione, una sola espulsione temporanea: quello che, a parità di risultati, è costata - secondo il regolamento, che toglieva un punto ad ogni cartellino - l'accesso alla finale all'under 20 della Nuova Roma. Nella categoria under 16, il Trofeo è andato al Viadana; per l'under 20 prima piazza per il Bassano. I padroni di casa del Livorno hanno chiuso in terza posizione fra gli under 16 ed hanno ottenuto il secondo posto - perdendo la finale 14-5 - nella categoria under 20. Questi i risultati del girone all'italiana under 16 (12' la durata di ciascuna partita): Livorno-Bassano 0-10, Bologna-Napoli 7-8, Gispi Prato-Viadana 0-24, Bassano-Napoli 12-5, Livorno-Viadana 5-7, Bologna-Gispi 5-5, Napoli-Viadana 0-15, Bassano-Bologna 14-0, Napoli-Gispi 15-5, Bologna-Viadana 0-19, Livorno-Napoli 33-0, Bassano-Gispi 19-0, Livorno-Bologna 19-5, Bassano-Viadana 0-0, Livorno-Gispi 17-7. Assegnati tre punti a vittoria, uno a pareggio, zero per la sconfitta. La classifica del girone: Viadana e Bassano 12 p.; Livorno 9; Napoli 6; Bologna e Gispi 1. Viadana e Bologna rispettivamente prima a quinta per miglior differenza mete nei confronti di Bassano e Gispi. Finale quinto posto: Gispi-Bologna 10-0; finale terzo posto: Livorno-Napoli 14-0; finale primo posto (gara disputata sulla distanza di 20'): Viadana-Bassano 12-5. Nella categoria under 20, le sei partite del girone all'italiana sono durate, ciascuna, 20', mentre le finali erano di 30'. I risultati del girone all'italiana: Livorno-Bassano 5-10, Bologna-Nuova Roma 5-20, Livorno-Bologna 33-0, Bassano-Nuova Roma 0-15*; Livorno-Nuova Roma 12-5, Bassano-Bologna 22-5. *Nella partita con il Bassano, un giocatore della Nuova Roma ha rimediato un giallo, che è costato un punto di penalizzazione. Pertanto questa la classifica del girone: Livorno e Bassano 6 p.; Nuova Roma 5; Bologna 0. Livorno primo per miglior differenza mete nei confronti del Bassano. Finale per il terzo posto: Nuova Roma-Bologna 75-0. Finale per il primo posto: Livorno-Bassano 5-14. Le gare sono state ottimamente arbitrate dai direttori di gara livornesi (premiati al termine della manifestazione) Enrico Zucchi, Liperini, Nava, Riccetti, Castagnoli, Marinai, Marceddu ed Angelucci, coordinati da Fabrizio Zucchi. L'under 16 del Livorno, allenata da Andrea Brancoli e Massimiliano Ljubi, aveva presentato a referto: Bagnasco, Castelli Della Vinca, Tomaselli, Finotto, Fabbri, Capozzi, Canepa, Gragnani, Lavorenti, Mancino, Cristiglio, Ricci, Santi, Guarino, Battini, Ciapparelli, Ducci, Scrocco, Dalle Vacche, De Donato, Biondi, Pietragalla. L'under 20, allenata da Andrea Saccà e Riccardo Della Rosa, ha giocato con questo roster: Righetti, Bonomo, Torre, De Libero, Marano, Paperini, Contini, Falcone, Giglioli, Peluso, Carrani, Zizzari, Ceragioli, Vitetta, Moretti, Bugliani, Keyes, Scapaticci, Arimondi, Armani. Toccante la cerimonia di premiazione, curata dai dirigenti del Livorno Rugby e, soprattutto, da Fabrizio Bernini, il padre di Alessandro. Riconoscimenti significativi sono andati, per varie motivazioni, a personaggi importanti del panorama rugbistico livornese, quali Franco Mazzantini, Gianluca Brancoli, Pasquale Esposito e Sergio Tobia. Il Trofeo - un quadro con la maglia numero biancoverde numero quattro, la maglia indossata da Alessandro - è stata consegnata da Arianna Bernini, la sorella dello sfortunatissimo atleta, al capitano dell'under 16 del Viadana. Appuntamento a tutti quanti al 2013 per la quarta edizione del torneo.


di Fabio Giorgi