sabato 23 luglio 2011

1° agosto 2011: Prima riunione del Club, ordine del giorno



Il giorno Lunedì 1 Agosto alle ore 19:00, presso la Club House, si terrà la prima riunione del Club.



L'ordine del giorno sarà il seguente:
-Chiarimenti circa scopo e compiti del club. 
-Raccolta iscrizioni. 
-Nomina rappresentanti.                                                                                                                                                           


Inoltre, vista la recente conferma da parte della Federazione Italiana Rugby della elezione del Livorno Rugby come "Centro di Formazione", e la prossima cerimonia di celebrazione dell'anniversario degli 80 anni del Club il prossimo 16 Settembre alle 18:00 presso la Sala Cerimonie del Comune, alla presenza del Presidente FIR Giancarlo DONDI e del Sindaco di Livorno Alessandro COSIMI, si discuterà anche degli eventi collaterali da organizzare per l'occasione.                        


Si auspica la massima partecipazione.






sabato 16 luglio 2011

Modulo di iscrizione al Club del Rugby Livorno

SOSTENIAMO IL RUGBY LIVORNO - 50 € per un anno e tante possibilità di sconti presso gli esercenti convenzionati, che hanno scelto di sostenere le iniziative del Club.
Scaricate il modulo di adesione qui sotto riportato e mandatelo via mail a andreamoretti61@alice.it
i soldi verranno raccolti in un secondo momento e contestualmente verrà consegnata la tesserina del CLUB



Noi "CLUB" lo siamo già di fatto nella misura in cui se il Livorno Rugby 
va avanti e' soprattutto per contributi volontari (chi più chi meno ma sempre importanti) di chi si ritrova in questo ambiente per passione sportiva, amicizia, figli, condivisione di principi e via dicendo, insomma perche' in qualche modo e al di la di tutto ha un motivo (condiviso) per starci. 
Il problema e' che e' sempre difficile ritrovarci e organizzare questi contributi in modo da renderli armonici o perlomeno organizzati. Per questo proponiamo di dare forma a questa entità spontanea ma astratta creando formalmente il Club, almeno per sapere chi siamo e chi chiamare quando ci vogliamo ritrovare.
In effetti esiste anche la Società Sportiva, alla quale tutti possono liberamente chiedere di partecipare, ma e' vero che più difficile perche' e' una SRL e molti sono forse poco interessati anche per questi aspetti burocratici (e' infatti più difficile anche uscirne). 
Inoltre i soci del Club, una volta che si ritroveranno alla prima assemblea, saranno certamente liberi di decidere differentemente. Il Club si legherà poi alle iniziative commerciali, dove i soci troveranno sconti nei vari esercizi che si convenzioneranno. Ora però ci vuole una quota, anche simbolica, quindi ho rifatto il modulo di adesione che vi prego di sottoscrivere tutti, in modo da crescere come numero di iscrizioni. 50 euro l'anno sono alla portata di tutti.
Forza Rugby Livorno

di Sergio Tobia




risposta di Manfredi Adamo


Carissimo Presidente, in qualità di genitore e prossimo socio del CLUB vorrei sapere, io come tanti, come saranno ripartite le risorse che verranno da questa iniziativa. Cioè, in quale misura o percentuale le entrate di questa iniziativa andranno alla Prima Squadra e in quale misura alle varie Under, fucina importante per un grande Club. Grazie


risposta del Presidente Tobia


Più che una domanda caro Manfredi, e' una provocazione (non necessariamente malevola): come potrei, come Presidente, fare differenze tra le squadre? Non voglio esagerare, ma mi metti come un genitore di fronte a molti figli, dove i piccoli si lamentano perché per l'università del figlio maggiore la famiglia spende di più che per l'asilo del piccolo ... No, non credo sia questo il punto, ma semmai, come dici anche tu, la necessità di maggiore trasparenza che presuppone condivisione delle scelte quindi partecipazione.

Così e' la vita: quando la libertà e democrazia mancano i popoli lottano per averla, e quando poi si e' ottenuta si lascia che siano gli altri ad occuparsene. Questo Club dovrebbe essere la struttura partecipativa "leggera" da affiancare alla Società Sportiva istituzionale, obbligatoria e strettamente regolamentata. Una delle piccole libertà che siamo riusciti ad inserire nello statuto è la possibilità di avere dei Consiglieri non soci, e quindi nel Consiglio saremo tutti insieme (speriamo) a gestire le spese e destinare le entrate. Chi ha paura di questo?E' vero che gli impegni sono molti ma possono essere anche piacevoli e dare soddisfazioni, dai rapporti con le Istituzioni agli incarichi sportivi e/o commerciali, ad aspetti conviviali capaci anche di generare profitti. Insomma, certamente uno stress ma di quello buono che uccide i malefici di quello cattivo. Proprio ieri sera sono stato invitato alla festa del Bellaria Cappuccini Rugby a Pontedera, che fa parte di una polisportiva con spazi simili ai nostri dove hanno ricavato campi di calcetto, beach volley, piste da ballo, sale biliardo e ping pong, parco giochi per i piccoli ed altro che rendono l'ambiente simpatico, attraente e fonte di profitto per le attività sportive. Vi giuro che mi sono depresso e mi piangeva il cuore: non e' altro che quello che vorrei vedere al Settembrini .... se solo fossimo qualcuno in più a condividere questi desideri! Basta avere voglia e idee, portarle avanti con pazienza e responsabilità e sono così tante le cose che si possono fare.


Lo sport come lo intendiamo noi e' una cosa molto seria ed importante. I risultati, le vittorie, le sconfitte, i campionati A, B, C o Zeta sono emozioni relative che ci interessano per il piacere (o dispiacere) del momento, non sono certo il fine dei nostri sforzi. Lo crediate o no tutto quello che facciamo e' perché crediamo fortemente in questi valori che solo lo sport riesce a trasmettere con quella purezza di essere "nudi" di fronte agli ostacoli ed alle sfide, ad elaborare strategie individuali e di gruppo, a cercare dentro di noi e non al di fuori la soluzione ai problemi. Da adulti elaboriamo i nostri personali "credo", ideali politici, filosofie di vita dove il bene individuale e sociale viene elaborato dal pensiero critico, ma come si può preparare il bambino a questa sfida con la vita, a questa capacità di elaborare il pensiero in forma critica e consapevole della esistenza di un ambiente esterno, di altri intorno a noi non necessariamente cooperativi dove il proprio io si muove e deve imparare a difendersi, confrontarsi e competere senza l'assistenza di babbo o mamma o peggio ancora di schemi predisposti propinati con dovizia di mezzi ed energie da un sistema certamente più interessato allo sviluppo dell'idiozia consumistica che della consapevolezza del singolo. 


Cosa meglio dello sport educa alla verità, intesa come "non nascondere" (Verità, dal greco "alethèia" = non nascondere), e cosa altro che non sia il "non nascondersi" può erigersi a base di una personalità matura, forte e responsabile e in quale altro modo preparare un bambino a questo? Mens sana in corpore sano non fu detto a casaccio ed è tuttora una sacrosanta verità. I pedagogisti che inventarono questi giochi moderni non lo fecero a casaccio e questo gioco di passaggi all'indietro, supporto e avanzamento, attacco senza palla etc non sono altro che fini ed elaborate tecniche pedagogiche, rese giocose e divertenti dalla sapiente elaborazione.Ecco, lo sport in cui crediamo e' niente altro che questo potente veicolo pedagogico naturale, dove l'individuo, il gruppo e l'ambiente impararono ad interagire e competere senza annullarsi o distruggersi a vicenda.Altro che prima squadra o stranieri. Permettetemi un cicchetto. Aspetto tutti voi al varco quando i vostri figli giocheranno in prima squadra e smanierete perche' si vada a cercare una terza linea forte od un mediano di classe altrimenti "mandiamo i nostri figli al massacro" o "cosa si gioca a fare tanto si retrocede". Molti di voi lo faranno, credetemi, e chissà che non saranno quelli che oggi protestano di più sul "pagano gli stranieri con i nostri soldi". Spero sinceramente di essere li a bacchettarvi, ci faremo sicuramente delle belle risate.Vorrei concludere con quello che forse doveva essere l'inizio e cioè le scuse per tutto quello che avremmo voluto fare e non e' stato fatto, per tutto quello che abbiamo provato a fare e non ci siamo riusciti. Non crediate che non sia dispiaciuto quanto voi, chi mi conosce lo sa. Per questo auspico questa partecipazione, per riuscire dove da soli non ce l'abbiamo fatta.Non aggiungo altro perché gli altri problemi, come la quota, legata tra l'altro ad un programma che non abbiamo neanche potuto spiegare appieno, sono dettagli di competenza della prima assemblea dei soci, che sarà sicuramente sovrana in proposito.Io di mestiere faccio l'imprenditore. Ho letto il libro di Nesi che ha vinto lo Strega. Nesi era un industriale pratese che ha chiuso l'azienda nel 2005, arrendendosi alla crisi e all'invasione cinese. Io non sono come lui, anch'io avrei avuto grandi vantaggi a chiudere l'azienda non solo nel 2005 (ma che bravo con il senno del poi ...) ma anche nel 2008.  Sinceramente non mi è passato neanche per l'anticamera del cervello. Ogni difficoltà un opportunità, ogni possesso un dovere, ogni diritto una responsabilità, ogni capacità un compito, il tutto con grande passione e rispetto degli altri. Ditemi voi se il rugby non c'entra ... 

Sergio